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E’ il piede nudo che invita il tappeto, come la pelle del capezzolo fa l’occhiolino al fuoco.
Delle pigrizie migliori, quella che più mi aggrada è il ricordo da costruire. E’ un movimento in meno, quindi ci stà! Gli ultimi sono i peggiori, i più chiari.
Infondo mi riconosco nel grigio, malgrado io venga accostata ai pastelli. E’ che quando chiudo gli occhi, riesco a sorridere del respiro senza distrazioni.
b.l.
Sorridi del respiro, allora… e chiudi gli occhi.
Ricostruisci tutto, comprese una nuova pelle e una nuova pace.
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La pelle è quella madre
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