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.
la mano non mi dice
come se non sentisse nulla,
e scomparisse in esso,
la credo monca
di quella carezza non data
.
negli occhi chiusi
vento di capelli e profumi
chimica che stringe
soffoca odori
che non sappiano di acre
.
perdersi
è strano volerlo
i passi guidano i piedi
richiamo di pelle, è un suonatore
picchia su un enorme piatto di rame sospeso
.
è un momento di armonia
nèspole acerbe ad assaggiarle
prendono gusto
se tenute in bocca
prima di mandarle giù
b.l.
Pelle, mano e occhi chiusi si abbandonano al ritmo di un desiderio che sa di vento e profumi intensi. Bella, Brigida.
Un abbraccio ventoso
Patrizia
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Ho sentito un breve concerto di gong qualche anno fa, molto più affascinante di quanto potessi prima immaginare. Sembrano poesie zen
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distici di gran classe Brigida, ognuno è un mondo che si apre, un volo nell’emozione, una ricerca mistica di un noi che a volte rimane troppo, troppo dentro. Gran bella lettura, grazie. Ma quanto sei brava!!!!!!! Un abbraccio
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le prime 2 mi hanno colpito e dato un’idea.. che spero di riuscire a sviluppare 🙂
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Solitudini nel cuore, oggi come vedi per me è giornata…
Molto bello quello che hai scritto e ho notato un vezzo d’artista!
Per l’audio …famose a capì 😉
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😉
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