tempio distante

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.

la mano non mi dice

come se non sentisse nulla,

e scomparisse in esso,

la credo monca

di quella carezza non data

.

negli occhi chiusi

vento di capelli e profumi

chimica che stringe

soffoca odori

che non sappiano di acre

.

perdersi

è strano volerlo

i passi guidano i piedi

richiamo di pelle, è un suonatore

picchia su un enorme piatto di rame sospeso

.

è un momento di armonia

nèspole acerbe ad assaggiarle

prendono gusto

se tenute in bocca

prima di mandarle giù

b.l.

6 pensieri riguardo “tempio distante

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  1. distici di gran classe Brigida, ognuno è un mondo che si apre, un volo nell’emozione, una ricerca mistica di un noi che a volte rimane troppo, troppo dentro. Gran bella lettura, grazie. Ma quanto sei brava!!!!!!! Un abbraccio

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